qui pianeta terra…
Io regalo a te un sacco di errori di DIZIONE
Tu a me regali un sacco di ammirazione…
Ore 20, prima lezione:
“Buona sera, mi chiamo Ofelia, anzi Silvia De Rossi”
Elena mi disse: “Che bei capelli ha la ragazza…”
L’ho notato anch’io, ha i capelli più lunghi della sua stessa vita.
Siamo felici perché sono tornate le Sirene… Adoro le Sirene:
adesso capisco perché il vento è di sesso maschile!
Le possiede tutte, le coinvolge tutte,
gira attorno accarezza sussurra,
le tocca dietro e le spinge sull’Altare.
Alza le loro gonne e le prostra per terra
e conscio dei suoi poteri extradimensionali
approda al loro inconscio deflorandole
per sempre da quel talento naturale
restituendole al pianeta terra
sane e salve, integre direi.
È proprio qui il mistero,
perché non hanno un capello fuori posto.
Adesso capisco perché quando tira vento
le Sirene si tuffano nell’acqua…
Vorrei essere un poeta
per descrivere questa sublime immersione
sprofondando insieme a loro come un dannato
nell’abisso dell’Amore
facendole riemergere nella sfera del melodramma
come Primedonne artiste, direi…
Il Marziano
bella pace e liberté
E se rassegnarmi dovrò
anche sul PATIBOLO AMERÒ
comunque, con il mio SKENÉ,
quella fanciulla
dai CAPELLI ROSSI
di nome
BELLA PACE E LIBERTÉ
coraggio mario
(dedicata all’ex Procuratore della Repubblica di Aosta)
coraggio mario
ce l’hai fatta,
è merito tuo se i pidocchi non hanno più il cervello;
per una indagine e un duello
a brissogne c’è finito il settebello
e resterai nella storia col ritornello
per una indagine e un duello.
coraggio mario!!!!
Il Calabrese
giaculatoria
Onorevole Violante aiutaci tu
perché i BAMBINI dei preti pedofili
non ne possono più.
Poesia sparsa scritta a mano, su un foglio intestato dell’Associazione culturale Duit, che reca in caratteri grandi questa scritta:
LUNEDÌ 2 MARZO NIENTE
LEZIONE A CAUSA DELLA
CHIUSURA DELLA SCUOLA
delirio
Aosta sembra morta
l’aria è scadente
non ci sono più rondini
la guerra non serve
i giovani muoiono lo stesso
io resto in trincea
ma penso al SUD
lì c’è vita come anche a Sarajevo.
ieri strozzavo preti
Ieri strozzavo preti perché avevo la coda, le corna e mangiavo bambini
oggi mangio ghiande, ceci e lupini
tiro innanzi come Re del Ponto
Italiani pagate il conto
o la tempesta dei Balcani cadrà su di voi.
principles of psychology and intelligence
‘C’est l’argent’ che fa la guerra
figlia legittima dell’Olocausto
nipote dell’eco americanismo
da 18 karati
marchiati nell’Europa blindata e uncinata…
Tu!!! Cenerentola detta NATO, morirai dannata….
Odiando le Donne abbigliate in nero
che solidarizzano per i bambini sopravvissuti
alle Bombe intriganti e del mistero
Fratello SerboCroatoSerboKosovano,
USA e getta… il ‘Capitale è un furto’
Come il Re… Dio denaro è morto!…
L’ho ucciso Io? Per Onore, Onore al debole
soldato Wozzeck di Buchner
zimbello del Generale Tamburmaggiore
e dell’esercito
Con furore è nata una bandiera nera,
rossa del bordo con al centro
il Sigillo della PACE nell’intimo firmamento
Tenetevi pronti alla parte di casa,
al grido Ho-Chi-Min, la Riscossa
arrivederci Bandiera Rossa
il mazzo di fiori
Annibale da Capua conquista Roma
spezza la lega e l’esoterico “bianco fiore”
al cavalier sullo skené del teatrino alla Molière
Si apre il sipario:
applausi al maleducato… perché
come Pinocchio il suo pubblico ha incastonato
il saccheggio dell’estrema destra è cominciato…
Basta con i sonniferi a base di olio di olismi
e vaticanismi incestuosi con clericofascismi.
Sbugiardato il nazi furier reo confesso
inchiodato dal falso all’afasia
dall’atambia all’apatia perché indietro non si torna!
Sul maniero danese Amlet lo spaderà
di qua e di là se l’incerto si ripeterà.
L’Anarchico di ritorno Hannibal
esposto
è più nobile aspettare
o battersi subito prima che
l’oltraggiosa fortuna mi torca il collo?
senza l’uso dello stiletto
per far mia la PACE
morire è brutto prevenire è meglio
Strana trilogia è la vita
Io bimbo innocente, mamma buona, papà scultore
Un’opera d’arte obliqua, alla Picàsso, quel 15 ottobre
Commedia e tragedia istantanea e irripetibile
Per chi ama la vita
In quest’isola felice
In mano al domatore del leone inferocito
L’inammissibile anatema ha reciso il giglio di 15 mesi
Assieme a mamma e papà e altri
A carponi siamo arrivati dove nessuno fa mai più ritorno
Siamo felici, diciamo di sì
Non abbiamo parole, ascoltiamo radio Marconi
Qui non pioverà mai più, è tutto luce, colori, fiori, canti e suoni!
Per non dimenticare il giorno dei morti mi venite a trovare!
Gill Mi chiamavo e Gill mi chiamano
Gli angeli buffi quelli che suonano l’organino
A girotondo giochiamo e cantiamo piano pianino
Per non svegliare mamma e papino
Ricordatemi come il clown ferito, in braccio di mamma e papà
Imploro e rido per finzione
Sotto la coltre celeste è teatro d’attrazione, c’è posto per tutti.
Autorità: vi aspettiamo, morire è brutto, prevenire è meglio.
epitaffio
oggi poeta attore anarchico
domani non si sa bene…
sono felice perché non ho ancora letto
il mio nome sull’epigrafe dei morti...